Sega Saturn
The Need for Speed
Electronic Arts | Pioneer Productions | Hanno Lemke | Scott Blackwood | Brownwyn Richardson | Brett Bradstock | Gregory D'Esposito | James Hague | Gordon Ludlow | Shelby Hubick
04 11 2024
C'è qualcuno che si ricorda del 3DO, creatura prediletta di Trip Hawkins e console dalla carriera stentata, tanto da meritarsi il soprannome di 3DOH!, con riferimento alla classica esclamazione di Homer Simpson? Non così tanti, ne sono sicuro. Ma il 3DO nella sua breve vita qualcosa di veramente significativo era riuscito a ottenerlo, grazie anche alla stretta collaborazione con Electronic Arts. Le versioni di FIFA Soccer, John Madden Football e Road Rash erano state per certi versi rivoluzionarie, con uno dei primi progressi verso un 3D effettivo. Alla ricerca di altri 'killer game' alla EA si erano poi inventati un 'racer' automobilistico ambizioso e in sintonia con le linee di gioco di un suo classico a 16 bit. The Need for Speed riprendeva infatti qualche elemento del vecchio Road Rash, come le corse in mezzo al traffico urbano, unendolo con una ottima impostazione grafica che riusciva a evidenziare le potenzialità tecniche della console. La parabola discendente del 3DO era però già iniziata e The Need for Speed, per quanto apprezzato un po' da tutti, poteva fare poco per ribaltare la situazione.
Il prodotto era comunque valido ed Electronic Arts provò così a non buttare via il bambino con l'acqua del bagnetto, affidando il progetto anche alle altre macchine che dominavano il mercato, a distanza di due anni scarsi (dando il via a una lunga serie di giochi, arrivata quasi ai giorni nostri). Le conversioni per PC, PlayStation e Saturn erano in effetti particolarmente brillanti, e questo non doveva rappresentare una sorpresa data la superiorità delle nuove piattaforme in fatto di chip grafici. La sorpresa consisteva invece nel fatto che le tre versioni si rivelavano in pratica identiche, inclusa quella del Saturn, macchina spesso in difficoltà quando si trattava di muovere un 3D ad alta velocità e con aggiornamenti regolari. E invece il The Need for Speed della console Sega (titolo completo Road & Track Presents: The Need for Speed, lancio a fine del 1996) funzionava molto bene, senza problemi di velocità, di pop-up massicci o di fluidità di scorrimento, riuscendo anzi a raggiungere un frame rate più consistente rispetto alle conversioni rivali. La stessa cosa non si poteva dire della definizione, leggermente inferiore rispetto a quella utilizzata dalla PlayStation, della ricostruzione poligonale delle auto, un po' più grezza, e dell'utilizzo degli effetti di luce, qui assenti. Sullo stesso livello, invece, la realizzazione della visuale interna, con tanto di volante e plancia (evento piuttosto raro) e anche la frequenza dei caricamenti, purtroppo. Ma, insomma, le differenze tra le tre edizioni bisognava davvero cercarle con la lente di ingrandimento.
Piuttosto quello che poteva provocare un po' di delusione era la scelta di limitare le gare in mezzo al traffico, con tanto di polizia a inseguire, alla sola modalità Head to Head, in cui l'avversario è appunto uno solo. Riprendere le linee guida di Road Rash in toto (a parte bastonate, calci e pugni) con questa grafica e con questa atmosfera, sarebbe stata invece una vera festa per tutti i supporter dei giochi EA. The Need for Speed, comunque, non poteva replicare le aggressioni acrobatiche di Road Rash perché, come dicevamo all'inizio, non si ispirava alle corse illegali tra motociclette ma a quelle tra automobili sportive (otto più una bonus, tra cui Corvette, Porsche 911, Dodge Viper e Lamborghini Diablo), tra circuiti chiusi e percorsi in linea (in mezzo a boschi e montagne, strade di città e 'speedway' lungo il mare; in tutto sei gare più una bonus: un po' pochine). Grande giocabilità, controllo sulle auto buono e abbastanza articolato (il joypad classico del Saturn non dà problemi, ma la accurata presentazione faceva sperare in comportamenti su strada più realistici), divertimento a palla quando si corre tra auto di passaggio che vi tamponano e vi fanno ribaltare nel bel mezzo di un sorpasso, e per finire un'eccellente modalità a due giocatori sono le caratteristiche principali di questo primo The Need for Speed. Che deve essere consigliato vivamente, ancora oggi, a chiunque voglia divertirsi con gli amici e un po' meno a chi non ha nessuno da prendere a sportellate (e sarebbe ora che lo cercaste). Con più piste e più automobili potremmo considerarlo un capolavoro e non solamente un 'racer' gradevole, ma in sua difesa ricordiamoci che non era ancora arrivata l'epoca di Gran Turismo.
[NO1]