Beauty and the Beast [Mattel Intellivision]

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Appassionato di giochi per ZX Spectrum e di film d'azione d'annata, SirGlaive vive in una capsula del tempo che lo isola completamente dal mondo moderno. Del quale, per inciso, non sente la mancanza: non ha bisogno di nulla, se non di un televisore a tubo catodico, di un videoregistratore e (ovviamente) di uno Spectrum 128K...

Mattel Intellivision
Beauty and the Beast
Imagic | Wendell Brown
22 09 2024

L'adattamento di Donkey Kong per Intellivision ha senz'altro rappresentato uno dei momenti più bassi nella storia della console prodotta da Mattel. C'è stato addirittura chi ha parlato in più occasioni di un puro e semplice sabotaggio da parte di Coleco, detentrice dei diritti per le conversioni dell'originale da sala e chiaramente intenzionata a sfruttare la sua posizione di vantaggio per dimostrare la superiorità del suo ColecoVision, ma quel che è certo è che Donkey Kong per Intellivision è un autentico disastro. È una fortuna, quindi, che gli appassionati della prima avventura di Mario e della console Mattel abbiano comunque la possibilità di giocare a qualcosa di simile, ma di buona caratura, ovvero Beauty and the Beast.

Tanto le premesse quanto le meccaniche non sono dissimili da quelle viste in Donkey Kong, sebbene non si possa parlare di plagio. Il malvagio ed enorme Horrible Hank prende qui il posto del gorilla ideato da Nintendo, dal momento che ha rapito la giovane Mabel e l'ha trascinata su un grattacielo per allontanarla dal suo amato Buford. Questi, però, è tanto timido quanto intraprendente e decide quindi di scalare l'edificio per liberare la sua bella, nonostante la pericolosità della missione. Il vecchio palazzo Mutton è infatti infestato da pipistrelli, uccelli e topi e (come se ciò non bastasse) il terribile Hank è in grado di scagliare veri e propri massi all'indirizzo del povero Buford. E non è tutto, perché i macigni in questione si muovono in maniera imprevedibile e possono anche dividersi in due, moltiplicando le possibilità di impatto con il malcapitato eroe.

Buford può rifugiarsi in determinate zone dei piani del palazzo per schivare gli avversari volanti e balzare al di sopra dei ratti e dei macigni, un po' come Mario in Donkey Kong, ma si sposta da un livello all'altro dell'edificio in maniera del tutto diversa da quella scelta dal portabandiera di casa Nintendo. Non ci sono infatti scale sulla facciata del palazzo Mutton, ma soltanto finestre che si aprono e chiudono continuamente. Ogni piano presenta una sola finestra spalancata alla volta ed è proprio inerpicandosi sulle aperture che Buford può passare di cornicione in cornicione. Attenzione al tempismo, però, perché l'eventuale chiusura della finestra durante l'ascesa o la discesa provoca la caduta di Buford al piano più basso dell'attuale sezione dell'edificio e la perdita di una vita, così come accade in caso di contatto con animali e macigni. Il palazzo diventa inoltre sempre più stretto man mano che ci si avvicina alla sua sommità, con la conseguente riduzione degli spazi di manovra.

Beauty and the Beast non nasconde in alcun modo la sua affinità a Donkey Kong, ma si fa perdonare con una veste grafica d'impatto e una giocabilità di prim'ordine. È inoltre uno dei titoli più veloci tra quelli disponibili su Intellivision, il che lo rende frenetico e avvincente proprio come i giochi da sala ai quali si ispira. I controlli sono sufficientemente reattivi, anche se peccano di tanto in tanto in termini di precisione, e l'azione è sempre leggibile e di chiara interpretazione. Beauty and the Beast è forse troppo facile nelle prime battute (soprattutto per via della temporanea invincibilità concessa a Buford dai cuoricini lanciati da Mabel) e ciò potrebbe portare i più esperti a sottovalutarlo, ma recupera in 'cattiveria' dopo il completamento di una manciata di arrampicate e si rivela quindi adatto a tutte le categorie di giocatori.

[SirGlaive]