A.Rea. 21 : retrogaming e videogiochi dal 1996!
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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Sony PlayStation
International Track & Field
Konami | KCE Tokyo | Satoshi Kushibuchi | Masaki Hosoe | Akihiro Imamura | Naoto Ohshima
10 08 2024

Undici eventi, possibilità di gioco simultaneo in quattro, una bella grafica in 3D, animazioni realistiche in 'motion capture', un sonoro più che adeguato, divertimento alle stelle e una lacrimuccia per chi aveva giocato l'originale del 1983. Questi sono gli ingredienti che facevano di International Track & Field (PlayStation, 1996, con lancio in occasione delle Olimpiadi di Atlanta) un grande gioco, sia per chi si fosse cimentato da solo alla ricerca di record mondiali, sia (soprattutto) per chi avesse deciso di imbarcarsi in una avventura olimpica insieme agli amici. Il che in questa torrida estate 2024 potrebbe essere, ancora, una delle cose più à la page che si possano immaginare.

Gli eventi sportivi da affrontare in International Track & Field sono: i 100 metri piani, il salto in alto, il salto con l'asta, i 110 metri a ostacoli, il salto in lungo, il lancio del peso, del disco, del martello e del giavellotto, il salto triplo, i 100 metri nuoto stile libero. Il meccanismo di gioco è più o meno quello codificato dal vecchissimo coin-op Konami del 1983. Pressione più rapida possibile dei tasti (qui cerchio e quadrato del controller PlayStation) per acquisire la velocità/energia necessaria alla esecuzione dei gesti atletici e successivo ricorso ai pulsanti deputati all'azione per replicare le corrette tecniche di lancio/stacco/inclinazione. Chiaro che in un ambito come questo una risposta precisa ai comandi rappresenta un fattore indispensabile: un ritardo di una frazione di secondo può fare tutta la differenza del mondo, come nella realtà. In questo senso International Track & Field non delude (non avevamo dubbi: i programmatori Konami ai tempi difficilmente sbagliavano un colpo). Questa versione per PlayStation, proprio come il coin-op di una dozzina di anni prima, può infatti definirsi esemplare per puntualità dei comandi e pulizia del gameplay, tanto da far diventare quasi naturale ogni intervento del joypad.

Un titolo indispensabile, come dicevamo, ma pur sempre con qualche piccola pecca, tra cui i trenta anni che gravano forzatamente su una grafica che allora sembrava fenomenale ma che oggi non può che apparire invecchiata, la relativa inettitudine degli atleti controllati dalla PlayStation, il numero limitato di tentativi a disposizione per ogni evento (hanno un senso i tre a disposizione per il salto con l'asta o per quello in alto) e un gameplay forse troppo semplice, che farà storcere il naso a chi non gioca senza aver prima consultato un manuale di 200 pagine, ma che porterà al settimo cielo i giocatori di vecchia data, come me. In ogni caso si tratta di un gioco imprescindibile per i fan della vecchia PlayStation, soprattutto se si ha la possibilità di giocarlo in compagnia, e che ha provocato nel sottoscritto solo una piccola delusione: cari programmatori Konami, dove diavolo avete messo il mio evento preferito della serie (proseguita all'epoca con aggiornamenti e conversioni), ovvero il tiro al piattello? Attendo fiducioso una risposta da anni.

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