Jim Power in Mutant Planet [NEC PC Engine CD]

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Dopo una vita passata a eseguire proiezioni d’anca su ignari passanti e bambini capricciosi, un bel giorno Sanshiro ha iniziato a malmenare anche la tastiera del suo vetusto e malandato computer. Il risultato? Le sue recensioni su A.Rea. 21.

Aveva davvero senso prendere Jim Power dall'Amiga e trasportarlo di peso sul PC Engine nel 1993, richiedendo tra l'altro agli utenti di ricorrere a un lettore di CD? La domanda potrebbe sembrare pretestuosa, ma ha in realtà un suo perché. Jim Power in Mutant Planet, del resto, era nato con il lodevole intento di equipaggiare l'Amiga con un titolo d'azione in pieno stile console, grazie al quale il computer Commodore avrebbe dovuto teoricamente recuperare almeno un po' del terreno perso in Europa nei confronti del Mega Drive e del Super NES. Il PC Engine, però, era già dotato di diversi grossi calibri nel campo dell'azione pura e non aveva quindi 'bisogno', per così dire, di un prodotto come Jim Power in Mutant Planet. E poi, come se quanto detto non fosse ancora sufficiente, l'avventuriero Jim Power era il classico Signor Nessuno in Giappone, ovvero l'unico territorio in cui la versione PC Engine del gioco venne distribuita. Una scelta inspiegabile dietro l'altra, in breve, per un risultato finale tutt'altro che esaltante.

Jim Power in Mutant Planet soffre infatti di una serie di difetti tanto evidenti quanto incomprensibili nella sua incarnazione per PC Engine, il che lo fa sfigurare ancor più del previsto nell'inevitabile confronto con i grossi calibri di cui sopra. La musica composta dal geniale Chris Huelsbeck, già eccellente sull'Amiga, beneficia chiaramente della maggior libertà sonora concessa dall'impiego del CD, ma per il resto non c'è purtroppo granché di cui gioire. La grafica, per esempio, appare sorprendentemente sottotono rispetto a quella dell'originale per le macchine Commodore: non può vantarne lo stesso sofisticato scorrimento, tanto per cominciare, e non ne replica neanche diversi fondali, sostituiti in varie occasioni da un'avvilente distesa di nero. Gli scenari sono coloratissimi, per carità, ma alla fine della fiera anche questo è un problema perché ne deriva una leggibilità dell'azione piuttosto ridotta a causa della confusione cromatica perennemente dipinta sullo schermo.

Della versione Amiga, a dire il vero, Jim Power in Mutant Planet per PC Engine ripropone perlomeno l'aspetto più importante dal punto di vista delle meccaniche di gioco, ovvero la presenza di livelli a piattaforme e sezioni in pieno stile sparatutto a scorrimento orizzontale. Ciò dovrebbe garantire una certa varietà e intervenire pure a favore della longevità, se non ci fossero buone ragioni per lamentarsi anche in materia di giocabilità vera e propria. Il principale appunto che si può muovere a Jim Power in Mutant Planet in tal senso riguarda i controlli nelle sezioni piattaformiche, davvero irritanti. I comandi sono imprecisi e legnosi, lo sprite principale sembra incollarsi senza motivo alle sporgenze e della reattività che dovrebbe consentire di sottrarsi agli assalti dei nemici (i cui spostamenti sembrano a tratti isterici e quindi ben poco prevedibili) non si vede neppure l'ombra. Le cose vanno un po' meglio quando ci si cimenta con i livelli in chiave sparatutto, che offrono peraltro boss abbastanza spettacolari. Peccato che siano sin troppo facili da abbattere e lascino aleggiare una fastidiosa sensazione di incompiutezza. È un po' tutto il gioco, comunque, a sembrare un tantinello rabberciato e messo insieme alla bell'e meglio, a dispetto delle buone intenzioni degli sviluppatori. Meglio passare oltre, insomma, approfittando delle validissime alternative che il PC Engine è in grado di offrire agli amanti dell'azione.

[Sanshiro]