Appassionato di giochi per ZX Spectrum e di film
d'azione d'annata, SirGlaive vive in una capsula del
tempo che lo isola completamente dal mondo moderno.
Del quale, per inciso, non sente la mancanza: non ha
bisogno di nulla, se non di un televisore a tubo
catodico, di un videoregistratore e (ovviamente) di
uno Spectrum 128K...
Apple Macintosh
Empire Deluxe
New World Computing | White Wolf Productions | Mark Lewis Baldwin | Bob Rakosky | Walter Bright | The Dreamers Guild | Michael McNally | Mark Caldwell
03 06 2024
Empire nasce negli anni 70 sui mainframe universitari della California, inizialmente per opera del solo Walter Bright. Si tratta quindi di un titolo estremamente datato, ma al tempo stesso assolutamente fondamentale. È con Empire, infatti, che il germe dei giochi di strategia germoglia definitivamente ed è sempre con Empire che le potenzialità dei computer nell'ambito delle simulazioni militari diventano finalmente chiare ed evidenti. Il fatto che Sid Meier abbia citato Empire (nella sua prima incarnazione per le macchine domestiche, pubblicata da Interstel con la collaborazione di Mark Lewis Baldwin) come una delle fonti di ispirazione per il suo Civilization, d'altro canto, la dice lunga sull'importanza della creatura di Bright.
È solo al principio degli anni 90, però, che Empire raggiunge la completa maturità. Merito della riscrittura operata dal suddetto Mark Baldwin e da Bob Rakosky, che con il qui presente Empire Deluxe ampliano il respiro del gioco e ne cementano il successo presso la stampa specializzata e il grande pubblico. Trovare un vero e proprio difetto a Empire Deluxe, del resto, è praticamente impossibile: si tratta di un prodotto rifinito in modo maniacale e sorprendentemente appassionante, capace tra l'altro di offrire un'esperienza memorabile tanto ai neofiti assoluti del genere quanto ai veterani delle simulazioni strategiche militari.
Il merito di cotanta versatilità va principalmente alla presenza di tre diverse modalità di gioco, concepite con il preciso scopo di fornire meccaniche adeguate a ogni possibile livello di 'competenza'. Abbiamo quindi un'opzione intermedia che ripropone in pratica l'ossatura del classico Empire di Interstel (mappa inizialmente oscurata, unità multiple da creare nelle città e regole di produzione complete), una modalità elementare che riduce al massimo le complicazioni produttive e rende visibile la mappa sin dall'inizio della campagna e infine una versione avanzata, caratterizzata tra le altre cose dall'introduzione degli effetti del terreno sul movimento delle unità e dalla disponibilità di una varietà superiore di queste ultime.
Quale che sia la modalità selezionata, Empire Deluxe rimane sempre e comunque un prodotto intuitivo e privo di inutili contorsionismi. Alla base del gioco c'è infatti una mappa suddivisa in caselle che possono contenere in alcuni casi delle città: una di esse viene assegnata al giocatore che deve immediatamente sfruttarla per produrre unità militari da inviare alla conquista degli altri centri urbani, da utilizzare a loro volta per assemblare altre unità e puntare alla sottomissione dell'intera mappa. Le chicche come la possibilità di imbarcare la fanteria sui mezzi navali di trasporto per lanciarsi all'assalto delle isole più lontane e la resistenza opposta dalla CPU fanno di Empire Deluxe un esercizio strategico sublime nella sua apparente semplicità e giustificano appieno la fama ottenuta dal gioco di New World Computing e White Wolf all'epoca dell'uscita. Una fama, questa, che non è affatto scemata con il passar del tempo: Empire Deluxe vanta ancor oggi una vivace cerchia di appassionati e non potrebbe essere altrimenti, dal momento che l'oggetto di tanta perdurante ammirazione è un prodotto davvero immortale.
[SirGlaive]