Kotengu abbandona di rado le sue amate montagne e i boschi che ha
scelto di proteggere dall’umana sciagurataggine. E quando lo fa,
è soltanto per recensire giochi giapponesi fino al midollo,
ovvero incomprensibili ai più. Ma a noi va benissimo così.
Fujitsu FM-7
Galaga
Dempa | Toshihiko Kurebayashi | Namco
19 05 2024
La dirompente carica innovativa di Galaga ha fatto storia e ha collocato saldamente il titolo da sala prodotto da Namco nel novero delle leggende dei videogiochi, ma sono state probabilmente le conversioni per il mercato domestico a cementarne la fama. Ce ne sono state di ottime, di buone e di meno buone, ma l'adattamento per FM-7 figura fortunatamente tra quelli più validi e rimarca ancora una volta la versatilità del computer Fujitsu e la sua affinità con le trasposizioni dalla sala giochi al salotto di casa, perlomeno nell'ambito delle macchine da bar dotate di prestazioni grafiche 'normali' e non fuori scala.
Dal punto di vista delle meccaniche, Galaga per FM-7 ripropone tutto ciò che ha proiettato l'originale da sala nell'olimpo degli sparatutto a schermate fisse. Troviamo quindi un limite sui colpi che è possibile esplodere in rapida sequenza, degli avversari che entrano in campo con movimenti complessi e agiscono secondo schemi ben articolati, delle solide logiche che regolano il fuoco nemico, un sistema di punteggio più interessante della media dell'epoca e - soprattutto - la presenza di navette ostili capaci di catturare il vascello del giocatore con un raggio traente. Quest'ultimo fattore rappresenta con buona probabilità l'elemento che meglio definisce Galaga, dal momento che apre le porte a una possibilità ancor più interessante, ovvero quella di colpire il 'rapitore' per recuperare la navetta catturata e affiancarla a quella sotto il controllo diretto del giocatore. Doppia potenza di fuoco, quindi, ma anche doppio ingombro sullo schermo con la conseguente maggior esposizione alle bordate nemiche e alle collisioni con gli avversari vaganti.
Le proporzioni dell'area di gioco della versione FM-7 di Galaga sono sostanzialmente corrette, ma tale fedeltà è stata ottenuta per forza di cose tramite l'inserimento di una barra informativa sul lato destro dello schermo (come accadeva in molte altre versioni domestiche del gioco). La macchina da bar impiegava del resto un monitor posizionato in verticale e non sarebbe stato possibile replicarne il 'fattore di forma', per così dire, in nessun altro modo. Sull'FM-7, inoltre, Galaga è visibilmente più lento rispetto a quanto visto in sala e su altri computer e console, ma ciò non ne compromette più di tanto il ritmo: rimane quindi un titolo piuttosto frenetico, il che ne migliora indirettamente anche i controlli. La necessità di cambiare spesso direzione per sottrarsi al fuoco nemico e prendere la mira, infatti, mitiga notevolmente i problemi solitamente derivanti dall'incapacità dell'FM-7 di rilevare il rilascio dei tasti e riduce sensibilmente il ricorso al pulsante '5' del tastierino numerico per arrestare il movimento della navetta.
Nulla da eccepire, infine, in termini di grafica e sonoro. Gli sprite sono definiti e dettagliati, le animazioni ricordano ragionevolmente quelle dell'originale da sala, gli elementi in movimento (siano essi i nemici o i proiettili) sono sempre individuabili con chiarezza e gli effetti e la musica sfruttano a dovere l'hardware sonoro dell'FM-7, che del comparto audio faceva tradizionalmente uno dei suoi punti di forza. Il nome di Toshihiko Kurebayashi sulla schermata del titolo, d'altro canto, era una garanzia e i possessori di FM-7 avevano imparato ben presto a fidarsi ciecamente di quello che era diventato praticamente una sorta di 'bollino di qualità' ricordato ancor oggi con una certa nostalgia dai fan più sfegatati del computer targato Fujitsu.
[Kotengu]