Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno
della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21
dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto
in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di
nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre
da cui era improvvisamente spuntato. Se lo
incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera
e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da
lanciare all'indirizzo dei curiosi...
Apple Macintosh
Arkanoid
Discovery Software | Rick Ross | Chris Chirogene | Taito
15 05 2024
Descritta da Discovery Software come la prima vera conversione (almeno stando alle informazioni in possesso dell'editore, assai trasparente in tal senso) di un gioco da sala di prima fascia su Macintosh, la trasposizione di Arkanoid per il personal computer prodotto da Apple può vantare una programmazione interamente condotta in assembly altamente ottimizzato e (sempre a detta di Discovery Software) l'impiego di numerose tecniche avanzate finalizzate all'ottenimento della massima fluidità delle animazioni. Ma cosa significa tutto ciò all'atto pratico? Si tratta di mera fuffa pubblicitaria? No, sorprendentemente.
Ad Arkanoid per Macintosh mancano ovviamente i colori, offerti invece in quantità industriali dall'indimenticabile coin-op d'origine, ma per il resto non ci si può davvero lamentare. Il caratteristico bianco & nero del computer Apple risulta infatti sfruttato a dovere dagli sviluppatori (e nello specifico dai grafici Torben Larsen, Bob Hires e Mike Bazzell), con ottimi risultati in termini di definizione e di leggibilità dell'azione. La fluidità strombazzata in pompa magna da Discovery Software è effettivamente degna di nota e il ritmo di gioco è decisamente sostenuto, nel pieno rispetto dello spirito dell'originale da sala. Non sfigurano rispetto a quest'ultimo neanche gli effetti sonori, corposi quanto basta e inappuntabili nel creare un'apprezzabile atmosfera. Manca soltanto il giusto orientamento del monitor, che nel coin-op era montato in verticale, ma a questo non c'era davvero modo di rimediare e il gioco non ne soffre comunque più di tanto.
Il sistema di controllo, da parte sua, è reattivo e preciso e non richiede alcuna pratica: sfrutta infatti il mouse, che nel corso degli anni si è ripetutamente rivelato come il mezzo migliore per ovviare all'assenza dello 'spinner' sui computer che si sono avvicendati nell'ospitare Arkanoid. Questa versione Macintosh offre inoltre un buon numero di utili opzioni e una manciata di schermate informative che fanno luce sulle meccaniche di base, spingendosi addirittura sino al punto di svelare qualche tattica per migliorare nella frenetica caccia a un punteggio da consegnare alla storia. Difficile quindi trovare qualcosa di cui lamentarsi, come si diceva in precedenza, in particolar modo alla luce del rapporto generalmente tutt'altro che idilliaco del primissimo Macintosh con i giochi da sala.
[Nyabot]