Appassionato di giochi per ZX Spectrum e di film
d'azione d'annata, SirGlaive vive in una capsula del
tempo che lo isola completamente dal mondo moderno.
Del quale, per inciso, non sente la mancanza: non ha
bisogno di nulla, se non di un televisore a tubo
catodico, di un videoregistratore e (ovviamente) di
uno Spectrum 128K...
Dragon Data Dragon 32
The Touchstone
Microdeal
18 02 2024
The Touchstone è un clone piuttosto spudorato del popolare gioco da bar Tutankham, impossibile negarlo. Faccenda chiusa in partenza, quindi? Niente affatto, perché emulare Tutankham non è mai stato facile, tanto per cominciare, e perché The Touchstone lo fa in modo brillante, soprattutto tenendo in considerazione i limiti del Dragon 32. Limiti che si risolvono come sempre accade sul computer gallese in una gamma cromatica abbastanza discutibile e in un sonoro ridotto al minimo sindacale, senza che ciò vada però a intaccare il valore di The Touchstone. La giocabilità è quel che conta davvero, alla fin fine, e il titolo pubblicato da Microdeal nel lontano 1984 ne offre in quantità.
Il giocatore veste i panni di un adepto di Ra che ha appena accettato la sfida proposta dal dio egiziano del sole a tutti i suoi seguaci: esplorare undici labirinti e sopravvivere agli attacchi degli abitanti delle segrete, in cambio del favore dello stesso Ra e dell'immediata ascesa al rango di alto sacerdote. Una prospettiva troppo rosea per poter anche soltanto pensare di rifiutare la sfida, che si rivela però ben presto più difficoltosa del previsto. I nemici, per dirne una, sono tanto numerosi quanto agguerriti e non smettono mai di fuoriuscire dai generatori che li immettono nei labirinti e di dare la caccia all'eroe. E non è tutto: il passaggio da una sezione dello scenario corrente all'altra richiede il reperimento delle relative chiavi, immancabilmente poste in aree decisamente pericolose.
Nella sua infinita saggezza, comunque, Ra ha fornito al suo adepto un raggio di luce e una lanterna riempita con un elisir magico. Il raggio, che si sprigiona dagli occhi dell'eroe, ha il potere di annientare gli avversari, ma può viaggiare soltanto in linea orizzontale. La lanterna, da parte sua, può essere aperta per versare un po' di liquido e paralizzare per qualche istante gli avversari, così da poterli eliminare o aggirare con maggior tranquillità. La limitazione del raggio di luce poc'anzi esposta, a ogni modo, è ben più importante di quanto si possa inizialmente pensare: così come accade in Tutankham, anche in The Touchstone i corridoi verticali abbondano e il giocatore non ha alcuna protezione quando deve attraversarli, a meno di non voler sacrificare qualche goccia del prezioso elisir. È una fortuna, quindi, che anche nelle segrete di The Touchstone siano presenti delle postazioni di teletrasporto (non sempre facilissime da distinguere dai generatori di mostri, a causa della risicata disponibilità cromatica concessa dai progettisti al Dragon 32) capaci di inviare all'istante l'eroe verso un altro punto del labirinto, schivando così le situazioni più spinose.
Non tutti i giocatori, però, vorranno approfittare delle scorciatoie di cui sopra, dal momento che garantiscono sì la salvezza e il rapido completamento del livello in corso nella maggior parte dei casi, ma impediscono al tempo stesso di raccogliere i tesori sparsi in giro per le stanze (a meno di non voler tornare indietro ed esporsi a rischi ancor maggiori, il che vanifica in fin dei conti l'utilità degli stessi teletrasporti). Avanzamento o punti? Gloria o tesori? Questi gli interrogativi ai quali The Touchstone chiede al giocatore di rispondere, prendendo ancora una volta alla lettera la lezione di Tutankham e riproponendone così uno dei principali punti di forza.
[SirGlaive]