Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno
della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21
dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto
in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di
nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre
da cui era improvvisamente spuntato. Se lo
incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera
e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da
lanciare all'indirizzo dei curiosi...
Sony PlayStation
Anna Kournikova's Smash Court Tennis
Namco
21 01 2024
Namco Tennis Smash Court era un gran bel gioco, c'è poco da dire. L'immediatezza, la presenza di un buon numero di arene e personaggi, la buffa caratterizzazione data al tutto e l'inserimento di una modalità Story (in cui era possibile guadagnare campi da personalizzare con le suppellettili vinte negli appositi tornei) avevano convinto un po' tutti, mentre il supporto per quattro giocatori aveva interpretato il ruolo della classica ciliegina sulla torta. Un paio d'anni dopo, Namco scelse di tornare in campo con con l'aggiunta di nuove modalità di gioco e di una testimonial eccellente, ovvero l'allora famosissima Anna Kournikova (il cui inserimento all'interno del prodotto portò in dote anche lo sponsor tecnico dell'atleta, ovvero Adidas). Tali novità erano però sufficienti a rinnovare l'indiscutibile magia del precedente Namco Tennis Smash Court?
In fin dei conti sì, ma con qualche doverosa precisazione. Anna Kournikova's Smash Court Tennis manteneva infatti un'impostazione generale simile a quella utilizzata in precedenza, ma ne modificava radicalmente diversi aspetti. L'enfasi era stata posta principalmente su una maggiore accuratezza della simulazione e sull'implementazione di un sistema di controllo più complesso, con tanto di colpi a effetto, palle smorzate, tuffi laterali e così via. Non si trattava ovviamente di una simulazione di tennis realistica, ma le differenze con il predecessore c'erano e si facevano sentire: gli scambi erano più coerenti e articolati, le palle finite sul fondo (frequentissime nel primo Smash Court) costituivano un evento raro e sempre imputabile agli errori del giocatore, il livello di difficoltà era aumentato leggermente, gli atleti controllati dalla CPU erano sufficientemente differenziati tra loro e ognuno di essi presentava un comportamento specifico. Erano inoltre spariti i campi bonus alla base della modalità Story del vecchio Smash Court, sostituiti da una nutrita serie di personaggi segreti e racchette speciali da guadagnare nel corso di un regolare campionato (suddiviso in tornei da strada e Grande Slam) completo di graduatoria mondiale e teste di serie. Era stata infine aggiunta una divertente sezione chiamata Smash Blast, in cui la pallina esplodeva dopo un certo numero di scambi; niente di eccezionale, s'intende, ma pur sempre divertente.
L'impianto audiovisivo era simile a quello utilizzato in Smash Court, con personaggi tondi e simpatici, arene colorate e molto varie (ambientate per strada, in alcuni dei luoghi più famosi del mondo, o all'interno di campi da tennis regolamentari), animazioni funzionali, effetti sonori elementari e temi musicali dalla qualità altalenante, ma comunque sempre gradevoli. Rimanevano però anche alcuni dei difetti dell'episodio precedente, ovvero la prospettiva falsata nelle fasi in cui si giocava nella metà campo superiore e le imbarazzanti cantonate prese dal sistema di rilevamento delle collisioni (il famoso 'fenomeno della racchetta bucata'). Ciononostante, Anna Kournikova's Smash Court Tennis era e rimane tuttora un titolo caldamente consigliato, soprattutto in modalità multiplayer.
[Nyabot]