Dopo aver fondato A.Rea. 21 insieme a NO1 e
LH3CT, Shrapnel ha svolto il lavoro di mantenimento
del sito fino alla chiusura dello stesso e ne ha poi
curato la riapertura. Ha scritto su Super Console, Mega
Console, Videogiochi e PSM, ha gestito per due anni e
mezzo un negozio di videogiochi e ha lavorato come
game designer e sceneggiatore su uno sparatutto per PC
intitolato Steel Saviour. Ha inoltre scritto per un paio
di riviste cartacee dedicate agli utenti iOS e macOS.
Commodore 64
Space Crusade
Gremlin
13 02 2006
Quella dei giochi da tavolo, qui ad A.Rea. 21, è sempre stata una mania. Li adoriamo, senza mezze misure. Soprattutto quelli belli. E Space Crusade, noto in Italia come Star Quest, rientra senza ombra di dubbio nella categoria di 'quelli belli'. Molto, molto belli. Space Crusade, d'altra parte, altro non è se non una costola di un gioco ben più grande e complesso, ovvero Warhammer 40.000 - una costola prelevata da Milton Bradley nell'ormai remoto 1990 ed entrata nelle case di tantissimi ragazzi europei, molti dei quali apprezzano ancor oggi Space Crusade e non disdegnano una partita ogni tanto. Il che, fortunatamente, vale anche per la trasposizione del gioco su home computer, portata a termine da Gremlin Graphics nel 1992 con una competenza francamente inattesa.
Space Crusade per Commodore 64, infatti, conserva intatte le regole, le meccaniche e l'atmosfera del relativo gioco da tavolo, mettendo il giocatore nei panni (anzi, nell'armatura potenziata) del sergente di una squadra di Space Marine intenta a perlustrare e ripulire relitti spaziali abitati da Space Marine del Caos, Tiranidi e altri abomini assortiti. La maggior parte dell'avventura ha luogo su una pratica mappa che inquadra dall'alto l'area attualmente visibile del relitto, lungo la quale è possibile muoversi di un determinato numero di caselle per ciascun turno - già, il gioco è diviso in turni, proprio come l'originale. Per accedere a tale mappa, però, è prima necessario preparare la propria squadra, scegliendone con cura armi ed equipaggiamenti. Una volta di fronte agli avversari, infatti, sono proprio gli strumenti offensivi a fare la differenza, oltre ovviamente ad una buona dose di fortuna (stiamo parlando della conversione di un gioco basato sui dadi, ricordate?). In caso di annientamento del nemico, oppure di uno dei propri Space Marine, la visuale passa per un breve istante ad una monocromaticissima inquadratura isometrica, capace di creare la giusta atmosfera a dispetto di una palette effettivamente deprimente.
In pratica (e in breve) ci si muove con circospezione, si esplorano le varie zone che compongono il relitto, si effettuano scansioni per rintracciare la feccia mutante, ci si impegna in scontri a fuoco e all'arma bianca, si raggiunge l'obiettivo della missione prescelta e si passa alla successiva - tutto qui, esattamente come nel board game. E questo è un bene, dato che anche sul CBM 64, così come sul tavolo del soggiorno, Space Crusade regala adrenalina, divertimento e attimi di sano ragionamento, oltre a qualche brivido in occasione dal lancio dei dadi. In altre parole, Space Crusade è un capolavoro e dovrebbe avere un posto fisso nella raccolta di qualsiasi amante del retrogaming. Parola di A.Rea. 21.
[Shrapnel]