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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Nintendo N64
Star Wars: Episode I - Racer
Lucas | Jon Knoles | Eric Johnston | Mark Blattel | Darren Johnson | Mark Haigh-Hutchinson
11 09 2023

LucasArts, che ai tempi (1999) se lo poteva permettere, aveva deciso di anticipare il ritorno al cinema del patron George Lucas con un numero esagerato di uscite sul mercato del merchandising, videogiochi inclusi. E così, ad alleviare l'attesa per l'allora nuovissimo La Minaccia Fantasma non ci fu solo Rogue Squadron (classico shooter tra astronavi da combattimento) ma anche un gioco d'azione e un inatteso 'racer' (Episode I: Racer, appunto) improntato su corse di navette antigravitazionali, i Pod Racer, tanto simili ai prototipi di wipE'out" quanto alle bighe di Ben Hur. Al di là dell'operazione di merchandising quello che colpiva era la scarsa ovvietà della scelta di fondo. Infatti, se Rogue Squadron poteva infastidire qualcuno a causa della linearità della sua organizzazione di gioco, questo Episode I: Racer non ha potuto non sorprendere i più. Penso che davvero pochi si aspettassero una variante sul tema Star Wars che non fosse quella dei soliti platform, sparatutto o adventure vari (anche se in Phantom Menace, in effetti, c'è una scena spettacolare incentrata proprio sui Pod Racer). Ciononostante questa non appare un'operazione forzata, ma si inserisce bene nella scia della saga: i paesaggi, i personaggi, gli stacchi musicali, i campionamenti vocali, gli strani Pod Racer sono tutti elementi che rimandano alle atmosfere spazial-esotiche di Star Wars.

Il gioco, per di più, aveva raccolto consensi in modo quasi unanime, salvo risultare poi un po' troppo facile. Per molti versi non si può che essere d'accordo: Episode I: Racer era chiaramente indirizzato al pubblico americano e, come al solito, questo comportava molta azione, un grado di difficoltà inizialmente non tremendo e facilità d'approccio. È tutto da dimostrare, tra l'altro, che questo sia un male (anche se avrei preferito uno spessore maggiore, magari con un utilizzo di armi e bonus, come succede in wipE'out"). Le competizioni scorrono via piacevoli, senza tanti intoppi, e non è difficile ritrovarsi a vincere le prime prove dei tornei, caratterizzate da lunghi rettilinei dalle carreggiate ampie, dove gli altri undici concorrenti non riescono a ostacolarvi più di tanto anche a causa di una intelligenza artificiale solo parzialmente ostile. Una volta fatta l'abitudine ai movimenti dei Pod Racer (che si comportano come delle grosse slitte, leggermente sospese da terra) ci si rende conto della buona risposta ai comandi, sempre omogenea. Infatti, nonostante un sistema di controllo parecchio articolato, in particolare per quanto riguarda l'uso dell'impianto frenante e di stabilizzazione, e nonostante le velocità impressionanti che si possono raggiungere, ci si riesce a destreggiare con prontezza e, anzi, l'affinamento progressivo della tecnica di guida diventa quasi un fatto di puro istinto (d'altro canto la filosofia degli Jedi è sempre stata vicina al lasciarsi andare Zen).

L'aumento della difficoltà è per fortuna graduale ma continuo e non sarà semplice replicare i risultati ottenuti all'inizio sulle piste sabbiose di Tatooine (con buona pace di chi parlava di eccessiva facilità). Le complicazioni presenti nelle gare più avanzate, unitamente al gran numero di piste presenti (venticinque, articolate in quattro tornei, più altrettanti tracciati speculari) riescono a garantire una durata di gioco insospettabile, tanto più che il numero di concorrenti con relativi veicoli è altrettanto grande (ventitré). Gli stessi veicoli possono poi essere continuamente modificati mediante l'acquisto di parti di ricambio, sia per migliorarne le prestazioni sia per riparare i guasti in cui inevitabilmente si incappa durante gare tanto concitate. Direi anzi che è in pratica indispensabile partecipare più volte alle stesse gare per conquistare i premi in denaro necessari per pagare le modifiche. Ottima la programmazione grafica, incentrata sul Memory Expansion Pak del Nintendo 64. L'iniezione di memoria ha permesso la realizzazione di panorami suggestivi (con texture che non sembrano però particolarmente definite) e soprattutto quella di Pod Racer davvero sorprendenti come dettaglio e animazione (come si può notare nella visuale in semi soggettiva, in cui invece si utilizza l'alta risoluzione).

Quello che, purtroppo, nemmeno l'utilizzo dell'Expansion Pak riesce ad annullare del tutto è il pop-up nelle inquadrature più profonde (mascherato da una leggera foschia) e il solito lieve scompenso a carico del frame rate che era già presente in Rogue Squadron. Altri aspetti di Star Wars - Episode I: Racer risultano discutibili: per esempio la scarsità di opzioni disponibili (nei tornei non ci sono i livelli di difficoltà) e la realizzazione tecnica del sonoro (i temi musicali sono ben costruiti ma poco presenti, un po' troppo in sottofondo). Brillante, come da manuale, la modalità per due giocatori in split-screen (che include la presenza di altri concorrenti controllati dalla CPU), anche se l'inevitabile compromesso tecnico ha comportato un aumento del pop-up e del draw-in per assicurare il mantenimento della velocità di scorrimento. Sono comunque cadute di tono solo marginali, che non riescono a compromettere la solidità di un 'racer' tra i più divertenti e gradevoli (e misconosciuti) del Nintendo 64.

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