Kotengu abbandona di rado le sue amate montagne e i boschi che ha
scelto di proteggere dall’umana sciagurataggine. E quando lo fa,
è soltanto per recensire giochi giapponesi fino al midollo,
ovvero incomprensibili ai più. Ma a noi va benissimo così.
Fujitsu FM-7
A Ressha de Ikou
Artdink | Tatsuo Nagahama | Shigeto Tutumi | Yoko Ikeda | Hideo Sako
28 01 2023
Benché sia sulla cresta dell'onda da quasi quarant'anni e abbia ormai conquistato anche il pubblico occidentale, in particolar modo dopo il recente approdo su Switch, la serie A-Train ha in realtà origini estremamente umili. È con questo gioco per FM-7, infatti, che tutto è iniziato, nonostante una struttura piuttosto semplice che ha ben poco a che vedere con la completezza e l'articolazione dei numerosi aggiornamenti che l'hanno seguito. Semplice, ma niente affatto banale: A Ressha de Ikou per FM-7 non manca di certo di profondità e, a dispetto dell'assenza degli elementi di contorno introdotti progressivamente nell'ambito della serie, risulta appassionante sin dalle primissime battute e richiede impegno e concentrazione.
Lo scopo di A Ressha de Ikou può sembrare inizialmente elementare, dal momento che al giocatore viene chiesto di collegare l'estremità della mappa dalla quale parte la sua linea ferroviaria a quella opposta. È quindi necessario costruire una strada ferrata via via più lunga, sfruttando le risorse messe a disposizione dalla compagnia ed evitando errori di pianificazione. Il treno controllato direttamente dal giocatore posiziona nuove tratte di ferrovia man mano che si sposta, ma può farlo unicamente durante il giorno e solo a patto di avere a bordo una quantità sufficiente di risorse. Il secondo fattore è quasi scontato, ma il primo è per certi versi sorprendente: A Ressha de Ikou vanta infatti un completo ciclo giorno/notte, che influenza pesantemente quel che si può fare.
Se alla luce del sole, come s'è detto in precedenza, è possibile costruire nuove tratte ferroviarie, durante la notte viene concesso di intervenire sugli scambi ed è inoltre possibile spostare il treno in maniera automatica da uno scambio all'altro, così da preparare le operazioni pianificate per il giorno successivo. Si tratta di una finezza davvero apprezzabile, sia dal punto di vista tecnico che da quello squisitamente meccanico. E non è tutto: l'utente può manovrare direttamente un solo convoglio, come spiegato poc'anzi, ma ce ne sono altri in attesa nelle relative stazioni di competenza che possono essere connessi alla rete ferroviaria principale e iniziare a muoversi per conto proprio, contribuendo allo sviluppo del territorio e della compagnia. Attenzione, però, perché l'ingresso in scena degli altri treni introduce anche un elemento di rischio, dal momento che bisogna ovviamente evitare a tutti i costi le collisioni.
Barcamenarsi tra un'oculata gestione delle risorse, una costruzione più lineare e sensata possibile delle linee ferroviarie, una prospettiva di sviluppo a lungo termine abbastanza solida e un sistema di controllo forzatamente un po' contorto (ma immensamente superiore a quello, a dir poco cervellotico, del successivo adattamento per Famicom) diventa ben presto un esercizio strategico tanto soddisfacente quanto avvincente, in barba a una realizzazione tecnica moderatamente primitiva. A Ressha de Ikou è quindi un capostipite più che degno per una serie illustre come A-Train, nonché (cosa ancor più importante) un prodotto che non ha perso un grammo del suo fascino e risulta ancor oggi godibilissimo e coinvolgente.
[Kotengu]