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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Sega Saturn
NHL 97
Electronic Arts | Visual Concepts | Scott Probin | Mark Lesser
01 10 2022

Almeno per me EA Hockey (il primo, quello per Mega Drive, con i suoi derivati più immediati) è stato un gioco fondamentale. Prima di tutto perché mi ha fatto avvicinare al mondo dello sport USA, che fino ad allora avevo considerato con distacco, e poi perché mi ha fatto conoscere le ottime simulazioni sportive di Electronic Arts, ancora adesso tra le migliori, ma che allora (1991) non avevano davvero rivali nell'ambito dei 16 bit. Ma EA Hockey è stato comunque importante perché, al di là di un primato settoriale, risultava un gioco oggettivamente fantastico, con pochi difetti rilevabili: curato, realistico, veloce in modo razionale, con una grafica da vertice per i tempi.

Una simulazione che si poteva continuare a giocare, tra l'altro, anche a distanza di anni. E forse il suo vero e unico difetto bisognava andarlo a cercare nella lunga sequenza di riedizioni annuali, troppo simili tra loro. Chiunque avesse amato le prime versioni aspettava quindi, col cuore in mano, la rivoluzione che si sarebbe materializzata con il passaggio dai 16 ai 32 bit. Ed è stata un'attesa lunga (un paio di anni dagli esordi delle nuove macchine, e qualcosa di più per questa versione Saturn), a testimonianza di una gestazione travagliata. Probabilmente la maggior difficoltà i programmatori devono averla incontrata nel coniugare la grafica poligonale con la velocità tipica di tutta la serie. Alla prova dei fatti le rappresentazioni grafiche dei giocatori si erano comunque rivelate di buon livello (la PlayStation andava un po' meglio in questo campo): i poligoni utilizzati erano parecchi, la spigolosità dei personaggi, inevitabile ai tempi, era accettabile e non si notavano sfaldamenti clamorosi delle texture, eccezion fatta per l'inedita e quindi benvenuta riproduzione sulle maglie dei numeri, dei simboli delle squadre e dei nomi dei giocatori.

La velocità ottenuta alla fine non era eccezionale (qui andava meglio la versione Saturn), ma questo in fondo favoriva la giocabilità complessiva, tra l'altro aiutata anche dalla diminuzione dell'effetto inerzia dei giocatori in corsa. Nonostante le (poche) critiche sollevate ai tempi da qualche giornale le animazioni sembrano ancora fluide, tranne rare eccezioni, come per esempio le prese alte dei portieri. L'unico rimpianto riguarda l'eliminazione di qualche movimento presente nelle passate edizioni (il curioso ribaltamento dei giocatori se colpiti da tiri violenti). In compenso ritornano dall'immotivato esilio le lungamente rimpiante fasi di rissa.

Restando nell'ambito grafico balzava agli occhi la cura con cui era stato realizzato il campo di gioco, con un effetto ghiaccio vicino alla realtà; per la folla, invece, è stata utilizzata una palette di colori limitata e l'effetto visivo vira così verso un groviglio marroncino mica tanto allegro. Le inquadrature disponibili sono nove e come al solito le più spettacolari risultano praticamente inutilizzabili: si finisce così quasi sempre per giocare utilizzando la visuale classica o le piacevoli panoramiche laterali. Buona anche su Saturn la (troppo) lunga introduzione, fastidiosi e spesso fuori sincrono i commenti negli intervalli: tra l'altro questa è roba che richiede grosse quote di memoria da utilizzare invece in un modo più concreto.

Come audio siamo a metà strada. Le musiche sono di buon livello e, per fortuna, si è scelto di non sottostare alla estenuante moda della telecronaca diretta. I campionamenti relativi al pubblico sono invece banali e in alcuni casi irritanti. Sempre presenti gli stacchi prodotti dall'organo Hammond, con la funzione di sottolineare le fasi di gioco, il che può far piacere a molti e dispiacere a qualcuno. Il gameplay replica quasi esattamente quello classico, e abbiamo già detto quanto questo sia sempre stato solidamente strutturato e via via perfezionato. Il quadro opzioni è come sempre lussureggiante: da segnalare la allora nuova possibilità di settare tre livelli di difficoltà. Anche per questo battere le squadre di vertice può diventare una faccenda complicata e che non può essere risolta, come una volta, sfruttando le poche deficienze delle difese computerizzate, presenti nelle vecchie versioni.

Abbiamo parlato finora di difetti solo marginali, ma in qualche modo queste piccole carenze rovinano la stupefacente atmosfera delle prime edizioni: solo per questo peccato veniale NHL 97 deve, secondo me, essere inserito nella categoria dei giochi molto buoni ma non eccezionali, come gli originali a 16 bit. In ogni caso, questa resta una delle migliori simulazioni sportive presenti su Saturn.

[NO1]


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