Dopo aver fondato A.Rea. 21 insieme a NO1 e
LH3CT, Shrapnel ha svolto il lavoro di mantenimento
del sito fino alla chiusura dello stesso e ne ha poi
curato la riapertura. Ha scritto su Super Console, Mega
Console, Videogiochi e PSM, ha gestito per due anni e
mezzo un negozio di videogiochi e ha lavorato come
game designer e sceneggiatore su uno sparatutto per PC
intitolato Steel Saviour. Ha inoltre scritto per un paio
di riviste cartacee dedicate agli utenti iOS e macOS.
Acorn BBC Micro
Sim City
Acornsoft | Superior Software | Peter Scott
15 03 2012
Il BBC, dopo anni di glorioso servizio nelle scuole britanniche e nei salotti delle case del Regno Unito, aveva ormai imboccato a gran velocità il viale del tramonto quando venne raggiunto dal suo agognato e per certi versi inatteso adattamento di Sim City, ma ciò non deve sminuire in alcun modo l'operato di Peter Scott e dei membri di Superior Software e Acornsoft. Valutare questa conversione in base al suo impatto commerciale, reso meno esaltante del previsto dalla decrescente diffusione della macchina, equivarrebbe infatti a un vero e proprio crimine, soprattutto alla luce dell'incredibile lavoro svolto in fase di conversione. L'hardware del BBC, del resto, non era neanche lontanamente paragonabile a quello degli home computer a 16 bit sui quali Sim City aveva inizialmente fatto furore e, come se ciò non fosse sufficiente, il gioco era assai più complesso della media e richiedeva calcoli in quantità ragguardevole e una prestanza grafica non indifferente. Eppure Sim City riuscì a stupire anche sul modesto, ma tenace computer che diede i natali a Elite.
Se visto oggi, nell'anno di grazia 2012, Sim City per BBC colpisce al primo impatto per i colori accecanti e per il sistema di controllo indubbiamente poco amichevole. Sim City era nato per essere guidato tramite il mouse, ma per avere il privilegio di vestire i panni di un sindaco virtuale sul computer prodotto da Acorn era necessario accontentarsi della tastiera e il risultato non era, almeno in principio, dei migliori. Una volta presa un po' di dimestichezza con la disposizione dei comandi, però, era possibile lanciarsi nell'amministrazione della propria cittadina dei sogni esattamente come su Amiga e Atari ST, gestendo fondi e tasse e costruendo e demolendo strutture di ogni genere.
Strade e ferrovie, centrali elettriche, case, locali commerciali, industrie, porti e aeroporti, caserme di polizia e pompieri, parchi e via dicendo potevano essere distribuiti a piacimento lungo il territorio con lo scopo di dar vita a una città perfetta, ma la costruzione era soltanto l'inizio. Ogni agglomerato urbano che si rispetti ha i suoi problemi, si sa, e spettava al giocatore tentare di risolverli nel migliore dei modi con il minor esborso possibile del denaro custodito nelle casse comunali. Persino la grafica, dopo qualche tempo, tendeva ad apparire simpatica nel suo minimalismo e briosa nei suoi cromatismi sin troppo sgargianti, a testimonianza di quel predominio della giocabilità sui tecnicismi che tanto sta a cuore ai più ferventi appassionati di retrogaming.
[Shrapnel]